Continuiamo la carrellata dei giovani della prima squadra. L’OR Reggio Emilia, attuale battistrada del campionato di Serie B di calcio a 5, ha messo in mostra nelle scorse settimane tanti atleti di prospettiva, che stanno dando manforte ai “senior”. Tra questi Jacopo Caffarri, il più giovane della comitiva coi suoi 16 anni: “L’esordio? Un momento fantastico, che porterò con me per sempre, anche se non nego di aver provato ansia e paura. Sono molto felice di poter giocare accanto a grandi giocatori e di essere guidato da uno staff tecnico di valore, che mi sta aiutando nel percorso di crescita”.
Quali sono i tuoi modelli?
“Sono cresciuto con Reus e Di Maria come giocatori preferiti; entrando a stretto contatto col futsal, tuttavia, i miei esempi sono i giocatori della prima squadra dell’OR, con un occhio di riguardo per Mazzariol”.
Come mai hai scelto il futsal, anziché il più popolare calcio a 11?
“Sono cresciuto in quest’ultimo, militando anche in squadre professionistiche, per poi soffrire negli ultimi anni a livello fisico. Quando è arrivata la proposta dell’OR non ho perso l’occasione di praticare uno sport cui mi sono avvicinato con passione insieme agli amici al campetto dell’oratorio”.
Che prospettive apre, a tuo parere, la vittoria di sabato col Modena Cavezzo Futsal?
“E’ un risultato importante che ci mantiene in corsa per il campionato. Deve servire da conferma: non dobbiamo abbassare mai la guardia a livello di concentrazione, cercando con tutti i tre punti”.
A livello individuale che obiettivi ti poni?
“Penso di essere cresciuto molto, questo grazie ai compagni ed al mister che mi hanno subito fatto sentire parte integrante della squadra: punto a non fermarmi qui, sperando di poter festeggiare un risultato importante col nostro gruppo”.
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Confermando una tradizione nipponica che accompagna ormai la società da qualche anno, uno dei volti nuovi dell’OR Reggio Emilia versione 2020/21 è Shoma Ishitsuka. “Mi sto abituando – esordisce il giocatore giapponese – ma devo ancora fare tanto. Sto cercando di imparare la lingua e di capire meglio il futsal italiano: è come essere in viaggio”.
Come ti trovi a Reggio Emilia?
“Molto bene. Sono molto grato alle persone che mi hanno accolto e che mi fano sentire a casa”.
Quali differenze noti col futsal del tuo paese?
“Sicuramente la forza e l’organizzazione difensiva. Qui sto imparando”.
Con quali compagni hai legato maggiormente?
“Edinho e Mazzariol sono stati di grande aiuto per me e anche per la mia famiglia. Anche con gli altri, tuttavia, mi trovo molto bene”.
Che obiettivi ti poni, a livello individuale e di squadra?
“Come gruppo, penso che questa OR abbia le carte in regola per diventare campione. A livello individuale, invece, torno a quanto detto all’inizio: devo abituarmi all’ambiente e portare il mio contributo alla squadra”.