L’OR Reggio Emilia prenderà parte al prossimo campionato di serie B. Dopo la retrocessione arrivata a tavolino, la società cittadina ha deciso di non concorrere ad un eventuale ripescaggio in A2, accettando – seppur non condividendolo – il verdetto della Divisione calcio a 5. Di seguito il pensiero del presidente Giuseppe Sagaria.
Presidente, partiamo inquadrando la situazione prima dello stop per il Covid.
“A 6 giornate dalla fine eravamo ultimi in classifica, con poche speranze di salvezza, ma comunque non retrocessi matematicamente. Sinceramente avrei preferito scendere di categoria sul campo, dal momento che questa società aveva fatto un grande sforzo per fare la A2 e per onorarla fino alla fine, risultando in crescendo nel finale di stagione”.
Come valuta la scelta del futsal e del calcio di assegnare dei verdetti, nonostante la stagione non ancora conclusa?
Sono amareggiato, non mi aspettavo che attuassero le retrocessioni. In tutti gli altri sport hanno sospeso o annullato i campionati, da noi è andata in scena questa “barzelletta”.
Quali sono le scelte della società a riguardo?
“Accettiamo, pur non condividendolo, il verdetto e parteciperemo alla B. Non si tratta di polemica verso qualcosa o qualcuno, ma di una scelta ponderata, frutto di una precisa scelta societaria che non contempla la non accettazione di un verdetto sportivo: se la Divisione Calcio a 5 ci avesse tutelato e ci avesse fatto rimanere in A2, non avremmo avuto dubbi. Ma per i vertici federali siamo retrocessi, seppur a tavolino, quindi ripartiremo dalla categoria che ci compete”.
Può spiegare meglio la filosofia societaria a riguardo?
“Tutti i meriti e le vittorie le abbiamo sempre ottenute sul campo, dalla D alla serie A2. Parteciperemo quindi alla B con tanta voglia di essere protagonisti, con una squadra come sempre composta da giovani e da innesti mirati, sapendo dove abbiamo sbagliato lo scorso anno”.
C’è qualche cosa che le dispiace?
“Il rammarico è aver lasciato una bella categoria come la A2, per il livello di gioco che si incontra ogni sabato, avendo capito gli errori che abbiamo commesso ad inizio stagione, più che altro per inesperienza. Ma siamo vivi e vogliamo tornare a sognare”.
Con quale spirito ripartirete?
“La B non è un declassamento ma fa parte di un percorso di crescita, per la squadra e per la dirigenza. Questa retrocessione è una “prima volta” che non ci abbatte, ci rende più forti e determinati di prima. Si tratta di una decisione definitiva, anche perché non vogliamo essere tenuti in ballo tutta estate con un ripescaggio”.
Quale ricordo porterete nel cuore della prima, storica partecipazione alla seconda serie nazionale?
“Lasciamo la A2 con negli occhi la vittoria con Sestu, arrivata proprio prima dello stop, con l’esordio tra i pali del nostro 2002 Montanari, con la tripletta di Aieta arrivata dopo un torneo straordinario, con la crescita dei vari Akram, Bonini e Ferrari, col grandissimo campionato di Edinho, uno che la categoria la legge benissimo. Salutiamo con affetto i ragazzi che non saranno più con noi, da Daitoku a Guandeline e Marzano, che dal punto di vista umano non si sono mai tirati indietro”.